Stress

“Lo stress è uno stato che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche psicologiche o sociali conseguenti al fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti.” (Accordo Europeo 08/10/2004)




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Intervista con il Dottor. Bilacchi


Psicologo e Psicoterapeuta, referente dello Sportello d'ascolto del Liceo Copernico

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Cos'è lo stress

In altre parole, lo stress lavorativo insorge quando vi è un divario fra il livello delle aspettative lavorative e le capacità della persona. Anche la personalità dell’individuo influisce sul tipo di reazione ad una data situazione: lo stesso lavoro può risultare per alcuni complesso, per altri monotono, per altri ancora soddisfacente.

Lo stress è una condizione, accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere in grado di rispondere alle richieste o di non essere all’altezza delle aspettative. L’individuo può ben adattarsi ad affrontare un’esposizione alla pressione a breve termine, cosa che può anche essere considerata positiva, ma ha una maggiore difficoltà a sostenere un’esposizione prolungata a una intensa pressione. Inoltre, i singoli individui possono reagire diversamente a situazioni similari in momenti diversi della propria vita sia privata sia lavorativa. Nel lavoro può accadere, ad esempio, quando emergono le condizioni di “divario” sopra riferite. Importanti ricerche hanno evidenziato un rapporto tra la personalità dell’individuo e la tolleranza allo stress. L’impatto degli “stressors” lavorativi e la risposta personale dipendono notevolmente da come la persona stessa percepisce i fattori di stress.

Lo stress non è una malattia, ma un'esposizione prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. La persona può presentare difficoltà di concentrazione, attacchi di panico, facilità al pianto, depressione, attacchi di ansia, disturbi del sonno, dolori muscolari, diarrea, crampi allo stomaco, difficoltà ad esprimersi, frequente bisogno di urinare, cambio della voce, iperattività, confusione mentale, irritabilità. A lungo termine le principali conseguenze possono essere la mancanza di tono ed energia, stanchezza, difficoltà di concentrazione, difficoltà di riposo. Se la condizione di stress è persistente o troppo prolungata possono anche esservi conseguenze gravi e danni fisici; si parla in questo caso di stress cronico. Lo stress cronico causa frequentemente affaticamento, insorgenza di malattie, caduta di capelli, acne, variazioni ormonali, irregolarità mestruale, tachicardia, dolore al petto, ipertensione, infarto, asma, iperventilazione, colon irritabile, eccessiva sudorazione.

Lo stress è un fattore che accompagna gli studenti italiani nel loro percorso di studio. Ne condiziona le performance e incide sulla percezione della propria esperienza scolastica. Molto più di quanto accade per i coetanei di altri Paesi. A dirlo è l’OCSE, che di recente ha presentato i risultati del programma PISA (Programme for International Student Assessment), uno studio triennale che valuta il livello acquisito dagli studenti quindicenni che stanno terminando il ciclo d’istruzione obbligatoria.



Cause dello stress con approfondimento sulla scuola

Le caratteristiche del lavoro che sono più facilmente associate con lo stato di stress sono:

  • la mancanza del tempo indispensabile per svolgere un compito; dover quindi lavorare in fretta e in modo poco preciso

  • la scarsa varietà e monotonia delle attività svolte; svolgere sempre le stesse mansioni in modo meccanico e senza partecipazione

  • il lavorare in situazioni ambientali poco soddisfacenti, il che rende difficile la concentrazione e la comunicazione con i colleghi

  • il conflitto con i colleghi o con i superiori; mancanza di accordo con i colleghi di lavoro circa le procedure lavorative e interferenze di ruolo

  • l’insoddisfazione, la mancanza di realizzazione personale; mancanza della certezza di un lavoro stabile o di possibilità di avanzamento professionale

  • la presenza di eccessive responsabilità

Ebbene, stando ai risultati descritti nel III volume dell’indagine PISA 2015, gli studenti italiani affrontano determinate situazioni a scuola con un livello di ansia e stress più elevato rispetto alla media OCSE. Nello specifico:

  • il 77% diventa nervoso/a quando non sa come fare un compito a scuola

  • il 56% è molto teso/a quando non si sente preparato per un test

  • il 70% prova uno stato di ansia anche quando si sente preparato/a per affrontare un test

  • l’85% è preoccupato dall’idea di poter prendere brutti voti a scuola

  • il 66% teme spesso che avrà difficoltà nel fare un test



Misure di miglioramento a riguardo

Sarebbe bene stilare delle opportune misure di miglioramento per:

  • valorizzare le risorse umane, aumentare la motivazione dei collaboratori e degli studenti, migliorare i rapporti tra Dirigenti e operatori, accrescere il senso di appartenenza e di soddisfazione dei ragazzi per il lavoro che svolgono quotidianamente;

  • rendere attrattive le amministrazioni pubbliche per i professionisti migliori;

  • migliorare l'immagine interna ed esterna e la qualità complessiva dei servizi forniti dall'amministrazione;

  • diffondere la cultura della partecipazione, quale presupposto dell'orientamento al risultato piuttosto che della cultura dell'adempimento;

  • prevenire i rischi psico-sociali di cui al Decreto Legislativo 81/2008 e s.m.i.

  • organizzare al meglio le attività scolastiche

  • realizzare sistemi di comunicazione interna e favorire il dialogo; gli insegnanti hanno il dovere di ascoltare i propri alunni, accogliendo anche loro eventuali confidenze rispetto alle difficoltà che affrontano a scuola e a eventuali criticità nell’apprendere ciò che è stato spiegato in aula.